Era da un po' ke volevo aprire una discussione del genere e leggendo il thread del filmato di woodstock, in cui poi si è accennato al rapporto tra il passato e il presente (anni60/oggi), al posto di rispondere lì ho pensato ke era meglio farne una nuova. (ah, spero ke si mantengano toni rilassati) Prima di parlare del nostro rapporto coi 60 volevo dire che, in quegli anni, inizialmente, il termine hippy non esisteva, e lo stereotipo hippy è stato creato poi dai media ed è anche vero che, come aveva detto mi sembra Apo, alcuni aspetti di quella che era controcultura allora sono stati poi assorbiti e entrati nella cultura dominante di ora. Questo per dire che allora quello ke caratterizzava i giovani era lo "spirito libero" nel senso ke, non badavano tanto al fatto di appartenere a una determinata categoria e nn si facevano tutte 'sti schemi mentali ke c facciamo noi giovani d'oggi; ma vivevano in modo + semplice, libero, rivoluzionario, poi è ovvio che c'erano comunque un sacco di modi di pensare e vivere diversi. Questo spirito secondo me è una cosa che dovremmo imparare un po' tutti. Anche io ammetto che mi sarebbe piaciuto vivere nei 60, che la nostalgia c'è e tanta, che ho sempre avuto una adorazione; però dobbiamo renderci conto del presente, che tante cose sono cambiate e quindi non ci si può comportare allo stesso modo. Penso che dovremmo capire le cose positive (ad es.come 5 righe su) e però inserirci nel presente, non emulando. Questo si ricollega anche alla discussione sul cambiamento, ad esempio sono cambiati i metodi di protesta quindi ormai non si può pensare di poter scendere in piazza con le stesse forme o gli stessi contenuti. Comunque devo dire che io mi sono resa conto di molte cose negli ultimi anni, e che prima anche a me sarebbe piaciuto in qualche modo ripetere per rivivere quegli anni. Penso che la differenza sia stata nel fatto che prima sognavo nostalgicamente, mentre ora voglio fare e andare avanti guardandomi attorno, anche perchè se siamo nati "ora" un motivo c sarà no?!! Bè ho espresso la mia opinione, voi ke ne pensate? (x evitare fraintendimenti:quello che ho detto nn sono suggerimenti ma il mio pensiero e sono sinceramente interessata al vostro) P.S. comunque se qualcuno inventa la makkina del tempo fatemelo sapere grazie
Credo di dover rispondere per primo per vari motivi... non ti preoccupare, con Apo ho reagito in modo un po' nervoso perche'... oh, non fa niente, sorella. Non riapriamo la discussione. E' esattamente quello che volevo dire io: cavolo, di nostalgia ce n'e' tanta, ogni tanto mi viene da piangere mentre mi chiedo "Ma perche' non sono nato nel 1950?", ma alla fine non e' poi cosi' male. Alla fine credo di poterli rivivere, magari in piccolo... Ecco quello che volevo intendere: ho capito che i mezzi sono cambiati, che oggi la cultura Hippie si e' integrata, ma cavolo... non so a voi, ma ad un eventuale incontro non mi dispiacerebbe vedere tutti vestiti da Hippie... anche se qui dentro di Hippie nel vero senso della parola ce ne sono pochi... e poi e' vero che l'abito non fa il monaco, ma, se ci fate caso, con un po' di attenzione, ogni monaco porta il suo abito da monaco. Scusate per la troppa filosofia, forse mi sono dilungato... fate finta che non abbia detto nulla... che la pace sia con voi...
Che ci sia nostalgia e che esteticamente fosse splendido credo si sia tutti d'accordo. Pure io a volte vorrei vivere in un mondo in stile Hair. Ciò che però mi fa riaprire gli occhi, ?è che sarebbe una pantomima, sarebbe come chi fa gli incontri di scherma medievale, tutti imbacuccati da guerrieri con tanto di cotta. O peggio chi fa i raduni in stile D&D. Non ?è troppo triste? Quello non sarebbe reale, sarebbe davvero una pantomima, sarebbe tutto finzione. Non sarebbe forse pi?ù bello costruire qualcosa di nuovo? Magari attingendo, certo, ma di attuale! Qualcosa che funzioni ora, che impari dagli sbagli di quarant'anni fa e che sia bello. Questo sì che mi piacerebbe.
Infatti non si può prendere il movimento hippy degli anni 60 e copiarlo pari pari.... Al giorno d'oggi non avrebbe senso! Le idee base, quelle rimarranno per sempre, l'amore, l'uguaglianza, la pace e la libertà, quelli sono ideali che non moriranno mai, ma il contesto sociale è completamente diverso, e per non rischiare di essere solo dei buffoncelli, dobbiamo capire cosa manca in questa nostra società. E' quello che manca è la volontà di pensare autonomamente. Quello che manca è l'autenticità, che l'uomo ha perso perchè ha preferito nasconersi dietro chili e chili di inutilità, nella speranza che questo potesse alleviare il suo dolore. Perchè è questo che ci stanno insegnando. Ci siamo identificati con quello che abbiamo, con i nostri titoli di studio, con le nostre professioni, dimenticandoci della nostra importanza come individui in primis. E' questa la libertà che ci stanno togliendo, in modo molto più subdolo, apparentemente ci danno quello che vogliamo, ma quello che vogliamo è quello che loro hanno deciso che dobbiamo desiderare. Ci siamo dimenticati da dove veniamo. Quello che ci vuole oggi è un ritorno alle origini, ovviamente con più consapevolezza, ma maledizione, liberiamoci da tutti questi fronzoli posticci che ogni giorno ci appicciano addosso, e riscopriamo quanto è bello essere uomini. E apriamo gli occhi, essere hippy non vuol dire farsi le canne, mangiarsi i trip e ballare nudi nei parchi, essere hippy vuol dire essere coscienti della nostra immensa grandezza e non permettere a nessuno di continuare a mentirci ed a metterci i piedi in testa, non permettere a nessuno di continuare ad abusare della madre terra, perchè, prima di tutto, ci hanno fatto dimenticare che siamo suoi figli. Pace
Purtroppo però, oggi lo schieramento politico rischia di trasformare battaglie nobili e legittime in baruffe tra fazioni che non portano da nessuna parte. Si perde di vista l'obbiettivo primario, presi come si è ad accusare il "nemico" solo per il gusto di andare contro. E poi, finchè si può evitare di usare la violenza, perchè non farlo?
Beh, no global e blackblock non sono sinonimi. Il movimento no global è pacifico quanto il "movimento" hippie di quarant'anni fa. E purtroppo allora venivano bollati come "comunisti". Per me, il movimento no global, se fatto con la testa ovvero coscienti di cosa c'è della globalizzazione che non va e non fare di tutta l'erba un fascio visto che è anche positiva, è il punto di partenza migliore. È organizzato, pacifista e ha motli punti in comune con le battaglie dei '60. In ogni città è presente qualche centro sociale a cui partecipare. Combattono problemi ODIERNI e non obsoleti! Quello che dici tu circa lo schieramento politico, ahimé è dovuto al fascismo e la resitenza: lo si sente sempre, soprattutto lo si sentì negli anni '70. Però c'è da dire che ideali-schieramento è sempre presente ovunque.
Almeno negli ambienti dove vivo io, i No Global sono considerati degli scansafatiche che vanno a manifestare tanto per divertirsi... 'sto mondo e' intasato di pregiudizi! Che schifo!
sono d'accordo sul fatto di partire dalla realtà del proprio territorio, per fare qualcosa nel presente. Il termine no global ormai è usato dai giornali per indicare un po' tutti... Personalmente con l'area diciamo ex-disobbediente non ho rapporti per conoscenze varie di situazioni e persone che non mi sono piaciute e che non corrispondevano alle miei idee... mentre mi sono trovata meglio in quella che i giornali definiscono "area antagonista-anarchica" (...) Purtroppo in molte città la situazione è poco attiva, però è inutile piangersi addosso ma bisogna fare...!! Concordo anche sul fatto di uscire dal falso (e inventato) stereotipo hippy...il mio post voleva appunto parlare anche di questo... p.s. woww c sn le nuove faccine